Restano chiusi nel cimitero per colpa… dell’ora legale

L'azienda che gestisce il camposanto ha dimenticato di regolare l'orologio che fa aprire e chiudere il cancello d'ingresso.

Restano chiusi nel cimitero per colpa… dell’ora legale
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La ditta che ha in gestione il cimitero ha dimenticato di regolare la chiusura temporizzata del cancello del cimitero. E due persone in visita ai defunti sono rimaste chiuse dentro. E’ successo domenica pomeriggio a Treviglio.

Cimitero

Qualcuno avrà pensato a un pesce d’aprile in anticipo. E invece era tutta questione di tecnologia. Come riporta GiornalediTreviglio.it, domenica, con l’introduzione dell’ora legale, il cimitero avrebbe dovuto restare aperto fino alle 18 (invece che alle 17 come previsto dall’orario invernale). Peccato che l’azienda che ha in gestione il camposanto abbia dimenticato di aggiornare il temporizzatore che regola l’apertura e la chiusura del cancello d’ingresso, che alle 17 si è chiuso inaspettatamente, tra lo stupore dei presenti.

Situazione tragicomica

All’interno erano rimaste due persone, che all’inizio hanno pensato a un temporaneo malfunzionamento. Hanno  cercato anche qualche operatore dell’azienda, ma se ne erano andati tutti via. I due “reclusi” si sono quindi piazzati davanti al cancello, chiedendo aiuto ai passanti. I quali, increduli, non sapevano che pesci pigliare. Tanto più che c’erano cittadini che, approfittando proprio del nuovo orario estivo, volevano andare a trovare i propri cari un po’ più tardi del solito.

I soccorsi

“C’era anche una signora arrivata appositamente da Milano per portare i fiori ai suoi cari – ha raccontato R. I., 72enne di Arzago, rimasto chiuso nel cimitero assieme a un amico – Abbiamo chiamato i Vigili del fuoco, ma non sono mai arrivati. Per fortuna qualcuno è poi riuscito a mettersi in contatto con il Comune che ha poi mandato un incaricato ad aprire. Alla fine siamo usciti che erano le 18.15 circa”.

Pare che altre persone avessero trovato il cancello chiuso, ma erano uscite premendo il tasto di emergenza. Così hanno fatto anche il 72enne e l’amico, ma il congegno si era automaticamente disattivato.

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