Festa della donna organizzata dal Comune, un condensato di stereotipi sessisti

Parrucchiere, estetiste e nutrizioniste unite l'8 marzo per ricordare alle donne che devono essere belle, magre, splendenti, e brave in cucina.

Festa della donna organizzata dal Comune, un condensato di stereotipi sessisti
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In occasione della Giornata internazionale della donna sono state tante le iniziative organizzate da istituzioni e associazioni. Manifestazioni, letture, spettacoli teatrali. Si è parlato di discriminazione, violenze, diritti e pari opportunità. Ma il comune di Bagnolo Cremasco ha deciso di fare qualcosa di completamente diverso. Giusto per ricordare alle donne che il loro primo dovere è quello di essere belle e cucinare per la famiglia.

“Donne di Bagnolo: siate belle e cucinate!”

Mercoledì 7 marzo anche il Comune di Bagnolo ha organizzato una serata dedicata alle donne. Ma mentre in altri comuni si è parlato di consapevolezza di genere, di storie di donne straordinarie e di lotta alla violenza l’assessore alla Cultura Giuliana Samele e la food blogger Annalisa Andreini hanno preferito ricordare alle donne quale siano le cose davvero importanti per le donne. I capelli ad esempio, ma anche il peso e l’abilità ai fornelli.

Festa della donna, l’importanza di essere magre per essere belle

Alla serata hanno partecipato quattro relatrici: una parrucchiera, un’estetista, una nutrizionista e la food blogger che ha co-organizzato l’evento. “La nutrizionista Mirella Amato – si legge nel volantino – parlerà di come l’alimentazione possa influire sulla bellezza e sul benessere della donna”. Perchè evidentemente gli uomini sono autorizzati a sfondarsi di salumi e fritture ostentando orgogliosamente le maniglie dell’amore in barba al colesterolo. Ma le donne no. Le donne devono mangiare bene per stare bene. Ma, soprattutto, per essere belle.

Più trucco e parrucco per tutte!

Le altre due relatrici della serata sono state l’estetista Ida Filipponi “Che parlerà di quanto sia importante ritagliarsi del tempo per sé stesse e coccolarsi” (Ma non troppo eh, se no chi fa da mangiare per la famiglia?) e la parrucchiera Giovanna Carniti che “parlerà di trucchi e trattamenti speciali per rendere i capelli più belli, sani e luminosi”. Mettete caso di essere vittima di un femminicidio. Mica vorrete che guardando la  foto sulle prime pagine dei quotidiani qualcuno possa pensare che eravate delle donne poco curate? Che diamine! Morire ammazzate sì, ma con classe!

La cosa più importante: i manicaretti per marito e figli

Ultima ma non ultima delle relatrici la food blogger Annalisa Andreini “Che parlerà dell’importanza di cucinare per la propria famiglia e imparare a raccontarsi attraverso la propria passione ai fornelli”. Perché giustamente se siete astronaute, scrittrici, imprenditrici o sportive cosa pensate di poter dire al mondo se non siete capaci di fare nemmeno un uovo al tegamino?

Abbiamo davvero bisogno di questo?

Ora, sia chiaro. Non c’è assolutamente niente di male ad essere delle mogli e madri di famiglia. E nemmeno a stare attente alla linea o a curare il proprio aspetto estetico. Quello che invece è aberrante è che un’istituzione come un Comune non trovi niente di meglio di cui parlare alle donne rispetto ai soliti futili consigli che si possono leggere su qualsiasi rivista. E che l’iniziativa sia organizzata da un’assessore (donna) alla Cultura. Di capelli, trucchi, vestiti e diete parliamo già per 364 giorni all’anno. Pubblicità, programmi tv, anche qualche telegiornale ce li propinano ogni giorno. Un costante bombardamento di immagini e parole che ci fanno sentire costantemente inadeguate per spingerci ad acquistare creme, shampoo, cosmetici e integratori bruciagrassi.  Almeno l’8 marzo avremmo potuto essere risparmiate.

Giulia Torriani

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