Borghi nel Mantovano ecco la classifica delle 4 perle e la loro storia FOTO

Fra storia e leggende: quello venduto per pochi ducati, favole antiche che aleggiano fra le mura, scopriamo storia e miti dietro a queste 4 meraviglie mantovane.

Borghi nel Mantovano ecco la classifica delle 4 perle e la loro storia FOTO
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Borghi nel Mantovano: ecco le 4 mete che dovete assolutamente segnarvi per una gita fuori porta dal sapore storico che vi incanterà

Borghi nel Mantovano: ecco le 4 perle

Il centro storico di Mantova è un concentrato di meraviglia dove gli stretti vicoli si alternano a monumentali piazze che rappresentano l’apoteosi dell’arte. Qui il Rinascimento è a stretto contatto col Medioevo. Ma se con la primavera volete uscire dal centro storico e fare un giro nel ricchissimo territorio non avete che l’imbarazzo della scelta. Scegliete preferibilmente una giornata di sole e il mezzo che più vi si piace: moto, bici o macchina.

Un borgo dal tempo immobile venduto per pochi ducati

Cominciamo dall’alto mantovano con Castellaro Lagusello, una frazione di Monzambano. Nell’XI secolo nasce come castelliere ovvero come semplice cinta muraria senza case, affacciato sul lagusello (un piccolo lago). Per la prima volta il borgo viene citato da Papa Eugenio che riporta l’elenco delle pievi che dipendono dalla diocesi di Verona. Il borgo fortificato viene costruito invece nel XII secolo e viene ceduto ai Gonzaga nel 1391 solo per un anno per passare ancora a Milano e poi a Venezia. La Serenissima lo mette all’asta. Nel 1637 per la somma di 545 ducati viene comprato dai duchi di Arrighi. Un borgo, dove il tempo sembra essersi fermato, è l’ideale per un pomeriggio di relax tra prelibatezze e passeggiate romantiche. Il laghetto è a forma di cuore ma la proprietà è privata quindi… si guarda solo in lontananza.

Rivarolo, le mura da fotografare e la leggende del pesce

Tra Bozzolo e Commessaggio, appena sotto il fiume Oglio, si incastra il Comune di Rivarolo Mantovano. Il suo nome deriva da un corso d’acqua che correva attorno all’antica pieve di Santa Maria in Ripa d’Adda, sorta fuori dall’attuale centro. Ripa infatti significa riva. Lo stemma è un pesce e pare ricondurre alla leggenda locale di un grosso pesce salva dalla battaglia un guerriero portandolo a riva sul suo dorso. Territorio sviluppato dalla famiglia Gonzaga soprattutto da Vespasiano che, da buon architetto, ne disegna la planimetria. Le mura esterne vi sorprendono per la presenza delle monumentali e caratteristiche porte di accesso. All’interno gli spazi sono geometrici e precisi. Portatevi al centro verso piazza Grande. Rivarolo era la residenza estiva del Duca Vespasiano. Fate come lui e concedetevi una vera pausa da duchi.

Sabbioneta città ideale e sito Unesco

La vicina Sabbioneta parla ancora di Vespasiano Gonzaga. Dalla caratteristica forma stellata, è da considerarsi uno dei maggiori esempi italiani di città ideale. Dal 2008, insieme a Mantova, è stata inserita nell’elenco dei patrimoni dell’umanità da parte dell’UNESCO. Vespasiano la crea e la plasma nel giro di 35 anni. Prendetevi un pomeriggio di arte per visitare il Palazzo Ducale, la Galleria degli Antichi e il Teatro all’Antica realizzato da Scamozzi. Fate una sosta anche alla Chiesa dell’Incoronata per visitare la tomba di Vespasiano. Se invece amate di più l’avventura e la natura visitate gli Arginelli, un’opera idraulica iniziata nel XII secolo, che si sviluppa attorno alla città per 18 km e fate perdere lo sguardo nella campagna mantovana.

Quasi in odore d’Emilia. A San Benedetto la più bella piazza mantovana

L’ultima tappa ci spinge oltre il Po e precisamente a San Benedetto. Nel 1007 Tedaldo di Canossa (nonno di Matilde) fonda il Monastero di Polirone (contrazione dei due fiumi Po e Lirone). Nel XVI secolo però la vera svolta quando il Monastero diventa un importante e attivo centro culturale. I monaci commissionano a Giulio Romano i lavori di ristrutturazione della Basilica. Qui nel 1115 volle essere sepolta Matilde di Canossa (ma il suo corpo oggi si trova a San Pietro). La piazza Teofilo Folengo è sicuramente tra le più spettacolari del mantovano. Entrate nel museo per conoscere la storia, le tradizioni e le leggende del territorio mantovano. C’è anche una sezione dedicata al Parmiggiano Reggiano. Qui il confine è labile con l’Emilia. Assaggiate e rilassatevi sulle sponde del Po.

Il curatore

Simone Rega è laureato in Storia dell’Arte ed ha conseguito il Master di primo livello in Management della valorizzazione territoriale ed accoglienza turistica. Scrittore e guida turistica, si occupa di promuovere e valorizzare attraverso eventi dedicati e bandi le aziende del territorio. Con il blog Meraviglia a Domicilio racconta Mantova e le piccole curiosità che stanno dietro alla Storia. Ha vinto nel 2012 un concorso nazionale di poesia e nel 2013 ha pubblicato il libro Il Testamento del Clown. E’ presidente dell’Associazione di promozione Sociale RUM Ri-animazione Urbana Mantova che si occupa di welfare e rigenerazione urbana. E’ inoltre local manager di Igersmantova, la community che si occupa di raccontare il territorio di Mantova attraverso Instagram.

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