Pro loco Pandino, ecco il Cda | Francesca Sau silurata

Le è stata contestata un'incompatibilità tra carica di consigliere e revisore dei conti, lei farà ricorso.

Pro loco Pandino, ecco il Cda | Francesca Sau silurata
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La Pro loco di Pandino si sta ricostituendo ma non senza una bufera di polemiche: Francesca Sau è fuori per “incompatibilità”. Ma la minoranza di Francesco Vanazzi mette in dubbio la correttezza della procedura.

Pro loco ricostituita, Sau silurata

Dopo il decadimento del vecchio Cda a causa dei problemi con il precedente presidente, la Pro loco pandinese è stata commissariata: la carica di presidente pro tempore è rimasta a Maria Tupputti, mentre il commissario ad acta, il rivoltano Giuseppe Strepparola. Presidente, vice e segretario verranno eletti dopo Pasqua. Lunedì sono stati eletti i sette consiglieri del Consiglio: Romano Casalicchio, Damiano Galasi, Antonio Invernizzi, Mario Perelli, Carla Tozzi, la Tupputti e Ercole Valsecchi. Ora il Cda nuovo è stato ricostituito: 7 consiglieri, al posto dei 9 previsti prima, con modifica di regolamento. Il consigliere Sau, nel corso della seduta che si è tenuta lunedì sera, si è candidata come revisore dei conti, mentre il marito come consigliere semplice. Strepparola, però, ha rifiutato la candidatura, in quanto secondo lui (e il regolamento) non c’erano i presupposti, poiché la donna è sia consigliere comunale che sposata con il candidato. Ed è scoppiato il putiferio.

Candidatura non compatibile

“Il commissario ha informato i soci che la mia candidatura non era ammessa perché incompatibile con la candidatura di mio marito nel Consiglio di Amministrazione, così come previsto dall’art. 2399 del Codice Civile – ha detto la Sau – Ha voluto sottolineare che con il nuovo statuto, i consiglieri comunali, non possono più essere ammessi nel direttivo. Ho chiesto d’intervenire ricordando che la Pro loco è un’associazione di volontari, apartitica, senza scopo di lucro e ho contestato anche il fatto che nella lettera mi venisse ricordato che sono consigliere comunale, come se questo fosse un limite e un divieto. Ho ricordato che, in tutti questi anni, non è mai venuta meno la mia collaborazione all’interno dell’associazione e non ho mai abusato del mio ruolo “politico”, a differenza di altri. Il commissario ha dimostrato poca professionalità, ha abusato del suo ruolo fregandosene di quanto stabilito dallo Statuto dell’associazione e assumendo un atteggiamento poco democratico. Farò ricorso”.

“Ora pensiamo a lavorare”

Il commissario ad acta Giuseppe Strepparola e il presidente pro tempore Maria Tupputti hanno rispedito tutte le accuse al mittente: “Ora che la squadra c’è pensiamo a lavorare e basta. Diamoci un taglio con le polemiche”.

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